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Nelle valli altoatesine risuona spesso il grido contro le liberalizzazioni e la richiesta di sempre maggiori regolamentazioni del commercio e di tante altre attività economiche. E la Provincia, sensibile a questo richiamo, provvede. Nel caso delle svendite, ha regolamentao la materia minuziosamente,
prevedendo l’avvio delle stesse con lunedì 5 gennaio, ma con la possibilità per i commercianti di allestire vetrine e prezzi con sabato 3 gennaio. Risultato: le svendite di fine stagione sono cominciate il 3, ancorchè annunciate pubblicamente per il 5. Inoltre, il Comune di Bolzano annuncia le aperture dei negozi domenica 4 (per far chè?)e la Befana il 6 gennaio. La legge prevede inoltre le deroghe per comuni “turistici” e peraltro di svendite se ne vedono tutto l’anno. Insomma, un dedalo di norme stabilite dall’alto che dovrebbero regolare, se mai rispettate, le attività economiche e soprattutto la libera e consapevole scelta dei consumatori. Il sistema è ormai un colabrodo, fatto più di eccezioni che di regole, regole che non corrispondono più alla realtà della nostra società. Ai consumatori ( turisti e non), la libertà di poter scegliere come e quando spendere i propri soldi, agli operatori economici la libettà di offrire la propria merce. Cara Mamma Provincia, ce la possiamo fare anche da soli!