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Lo dico: come altoatesino di madrelingua italiana mi aspetto vengano definiti ed adottati dalla Provincia, tutti i nomi in Italiano in uso effettivo tra la popolazione locale. Di tutti gli altri migliaia di nomi italiani, mai usati, introdotti con decreto 23 marzo 1923, faccio volentieri a meno. Mi basta la versione originaria.
Con essa, da italiano, ci vivo e ci convivo bene. Sono un “disfattista toponomastico” secondo una definizione che diede Ettore Tolomei nel 1919 di tutti quegli italiani che esprimevano già allora dubbi sulla opportunità di imporre alla popolazione locale una nuova toponomastica tratta dal suo Prontuario con oltre 13.000 toponimi. Uno tra questi italiani, fu il Commissario Civile Luigi Credaro, prima Autorità dello Stato Italiano a Bolzano nel 1920, il quale accertò ed introdusse quella volta nella nuova provincia 25 (!) nomi in italiano e non di più. Tanti erano quelli in uso. Il disfattista!
(www.albertostenico.it)
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