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Per il nostro territorio, l’Autonomia è considerata come un aspetto stabile e definitivo del “paesaggio”. Dire Alto Adige, dire Südtirol vuol dire quasi automaticamente dire Autonomia. Così almeno la si pensa come abitanti della provincia, ma ormai anche sempre di più anche come cittadini italiani ed europei. Là, in provincia di Bolzano, ci sono regole speciali e diverse, si pensa. In effetti è proprio così e anche grazie a ciò, la società locale ha potuto presidiare le proprie strutture amministrative ed economiche. Si potrebbe dire “Padroni di casa nostra”, dopo le tormentate vicende storiche del passato quando il territorio era stato privato del diritto ad auto-governarsi.
In qualche modo ci siamo sentiti protetti e difesi rispetto all’ingerenza dei grandi poteri istituzionali ed economici. “Noi siamo noi/mir sain mir”, qui decidiamo noi.. Questa stagione, che ha consentito una lunga fase di relativa tranquillità e stabilità, mostra segni di un suo possibile crepuscolo. Sta arrivandone una nuova di stagione dove il nostro “locale” dovrà confrontarsi sempre più col “globale”. e noi non possiamo impedirlo. Un confronto difficile, da affrontare rapidamente, anziché illudersi di poterlo evitare. I prossimi appuntamenti incombono e sono di importanza strategica per l’Alto Adige/Südtirol e sono le gare pubbliche europee per la gestione di importanti servizi pubblici locali. Ci sono in ballo non solo questioni economiche, ma anche essenziali temi di gestione del territorio. L’Autostrada del Brennero, il Trasporto Pubblico locale, le Centrali Idroelettriche, l’impianto siderurgico delle Acciaierie di Bolzano solo per citare le maggiori. Chi vincerà queste gare? Saranno operatori locali o nazionali/ internazionali? I “pezzi forti” nostrani non rimangono tali in aeternum, ma diventano contendibili con conseguenze sugli assetti della nostra Autonomia territoriale. E’lo scenario nuovo del quale conviene prendere rapidamente atto, evitando l’illusione di poterlo ignorare o allontanare nel tempo. In vista potremmo avere protagonisti diversi dai nostri, tradizionali e domestici. La nostra “comfort zone” territoriale non esiste più, siamo confrontati con concorrenti sempre più grandi e meno legati al nostro territorio. Non sarà facile per la Provincia e per l’economia locale muoversi con successo e spuntarla. Sarà invece comunque doveroso uscire dalle illusioni e dalla nostalgia dei vecchi equilibri locali e affrontare la nuova realtà che sta emergendo. Se la nostra Autonomia diventa contendibile, dovremo imparare a competere per difenderla. E per difenderla, ridisegnarla e adattarla al cambiamento. Una sfida difficile, una buona occasione per prepararci meglio al nostro futuro.