Questo sito utilizza cookie (tecnici), per gestire e migliorare la tua esperienza di navigazione online . Puoi modificare le tue scelte in ogni momento.
Borsa in rialzo per le azioni “giovani-scuola-lavoro” in provincia di Bolzano. A spingere le aspettative verso l’alto è innanzitutto il successo della iniziativa per contrastare l’abbandono scolastico: solo l’1% dei giovani iscritti alle scuole nella fascia dell’obbligo non porta a termine il ciclo scolastico. I sostegni interni ed esterni alla scuola messi in atto dalla Provincia Autonoma di Bolzano consentono di garantire il diritto allo studio a tutti e di non lasciare per strada praticamente nessuno. Non è sempre stato così e non è così in tutti i territori in Italia ed all’estero. Molti adulti nel passato, non hanno potuto godere di questo diritto: sono stati necessari i contratti di lavoro per consentire loro di recuperare l’obbligo scolastico, negato nell’età scolare. Le 150 ore di diritto allo studio. Read More
Sono nati nello stesso anno, 1818, e poco lontani l’uno dall’altro, in Germania lungo il Reno. Hanno dedicato la loro vita a propugnare un modello nuovo di economia, Karl Marx e Friedrich Wilhelm Raiffeisen. Il primo, passa alla Storia, eccome!, il secondo rimane nell’ombra soprattutto nelle periferie agricole centroeuropee. dove propugna le sue riforme sociali. Utopie, per quei tempi nei quali a piccoli contadini, artigiani ed operai. nessuno pensava si potesse affidare l’autogoverno e l’autogestione delle imprese. Così invece fu, a partire dalle banche in forma cooperativa,
strutture agricole e via, via le altre forme di servizi per la comunità. L’utopia si era fatta concreta. Read More
Pionieri nel campo della medicina, della finanza, del commercio internazionale, delle comunicazioni, delle arti, della emancipazione femminile: queste solo alcune delle straordinarie doti presenti nella comunità ebraica altoatesina prima del 1938, anno di applicazione delle leggi razziali italiane. Non più di mille persone tra Merano e Bolzano, con intensi rapporti con la Mitteleuropa ed il resto del mondo e con una mentalità aperta, cosmopolita e liberale, merce rara nella società sudtirolese. Una comunità che dava al nostro territorio proprio quello di cui esso mancava, costretto com’era (e com’è parzialmente anche oggi) nel confronto/conflitto sul confine etnico tra mondo italiano e quello tedesco. La comunità ebraica consentiva anche a tutti gli altoatesini e sudtirolesi di confrontarsi con una diversa e pacifica fede religiosa, diversa da quella cattolica maggioritaria, se non esclusiva. Prima con la politica fascista italiana, poi con l’occupazione delle truppe tedesche e dalle persecuzioni naziste, questa comunità è stata barbaramente cancellata. Solo poche decine di ebrei sono sopravvissuti, azzerate le loro imprese, le loro eccellenze professionali, il loro sorprendente poliglottismo, i loro “salotti” che ospitavano il meglio della cultura europea.
Abbiamo cancellato una comunità. “Abbiamo”, perchè la pulizia etnica degli ebrei altoatesini ha avuto tante corresponsabilità all’interno della comunità locale e non solo tra i dittatotori di Roma e di Berlino.
La fine, spesso atroce, di questi nostri concittadini è un incommensurabile lutto umano. Ma rappresenta anche la perdita di una straordinaria componente della nostra società. Con loro, con i nostri concittadini ebrei, saremmo oggi un po’ diversi.
Migliori.
(www.albertostenico.it)
Sapete perchè la MILA ha questo nome? Perché è l’acronimo bilingue di MIlch-LAtte. E perché la FINSTRAL, azienda sudtirolese di grande successo internazionale, si chiama così? FIN(estra)STRAHL=raggio di luce (la acca è stata deliberatmente tolta per una maggiore leggibilità del marchio in area non tedesca). Imprese che hanno saputo guardare a mercati differenti. Che la conoscenza delle lingue e delle culture provinciali sia il primo presupposto per il successo di un’azienda altoatesina è dimostrato dalla storia del nostro territorio. Chi ha saputo rapportarsi con il Nord, come con il Sud, chi ha saputo conquistare i clienti nell’ambiente italiano, come in quello tedesco, chi ha costruito relazioni in tutta la provincia (non solo in città e non solo nelle valli), si muove con disinvoltura nel mercato altoatesino e non solo. Chi queste competenze non le ha, rischia la marginalità. La lingua italiana e quella tedesca sommate assieme, consentono di comunicare ovviamente con tutti i diversi interlocutori in provincia, ma anche direttamente con il 40% della popolazione europea. Da Amburgo a Palermo. Le lingue aprono opportunità per l’occupazione e per lo sviluppo di impresa. Read More
Scheda color bianco-opzione per l’Italia o scheda color arancio-opzione per la Germania, schede da consegnare aperte e firmate al Comune di appartenenza entro il 31.12.1939. E’ l’Opzione prospettata a ciascun sudtirolese di lingua tedesca o ladina, resa obbligatoria con accordo tra il Governo italiano e quello tedesco del 23 giugno 1939. Read More