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Bella Ciao, la canzone simbolo della Resistenza Italiana, non è mai risuonata spontaneamente nelle valli del Sudtirolo. Innanzitutto perchè di Resistenza al Fascismo ed al Nazismo ce n’è stata poca. O meglio ci sono state DUE diverse Resistenze, incomunicabili tra loro. La prima Resistenza è quella esercitata dai Sudtirolesi di lingua tedesca per ventun’anni, dal 1922 al 1943, contro l’oppressione del regime fascista verso di loro, la loro lingua, la loro cultura e contemporaneamente resisetnza contro l’appartenza della provincia di Bolzano allo Stato Italiano. Fu una resistenza diffusa fino negli ultimi masi di montagna, ma priva di riferimenti nel movimento italiano che stava crescendo in quegli anni in Italia. La figura simbolica di riferimento era quella di Andreas Hofer, eroe ottocentesco della libertà del popolo sudtirolese; le militanti di questa Resistenza erano prima di tutto le maestre delle Katakombenschulen (scuole clandestine in lingua tedesca). Si contarono in quel periodo tra i sudtirolesi, centinaia di arresti e condanne al confino. Read More
Nei prossimi 15 anni, avremo bisogno di 60.000 nuovi dipendenti per mantenere l’attuale livello economico della provincia di Bolzano. Dovranno venire da fuori provincia, perchè i residenti non basteranno a coprire il turn over. E senza quei 60.000 l’economia ed i servizi alla popolazione sono destinati a contrarsi. Un “happy problem” si potrebbe dire, pensando a molte altre regioni dove invece la popolazione locale è costretta ad emigrare per trovare lavoro.
Noi altoatesini abbiamo invece bisogno di forze esterne, Tante. Senza di loro, la nostra società non può funzionare. Read More
Altoatesini ci si sente quando ci piovono sulla testa certi interventi nazionali, da parte di rappresentanti nazionali del mondo politico o giornalistico e completamente fuori luogo. Ascoltiamo e pensiamo: “questo (o questa) non concosce la nostra realtà, qui la situazione è particolare, diversa da quella nazionale”. Quante volte è successso! Read More
Indipendentemente dalla buona volontà delle parti in causa, la vertenza dei lavoratori della Solland Silicon di Sinigo (Merano, Bz), diventa una questione etnica. Come quasi tutto in provincia di Bolzano. La Provincia (“tedesca”) sostiene il piano di smobilitazione dello stabilimento con successiva bonifica dei terreni, re-urbanizzazione e possibile insediamento di nuove aziende e i lavoratori (“italiani”) non si fidano, scioperano e chiedono un incontro a Roma al Ministero. Read More