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Mai come in queste ultime settimane si sente parlare, bene, dell’Autonomia Altoatesina. Sia in campo nazionale, che a livello locale, l’opinione pubblica ha rivalutato il modo col quale Italia ed Austria hanno saputo risolvere la controversia per l’Alto Adige/Südtirol. A fronte della tragedia della guerra in Ucraina, i sentimenti di ognuno di noi si concentrano sull’essenziale: il valore della pace, della democrazia, della convivenza pacifica tra popoli e, perché no, della sicurezza nell’approvvigionamento dei beni essenziali. In questi tempi di insicurezza e di paura, sono i “fondamentali” a tornare al centro dei pensieri di molti di noi. Read More
Il ritornello è sempre lo stesso e viene ripetuto nel settore privato e addirittura in quello pubblico della provincia di Bolzano: il lavoro c’è, ma non ci sono altrettanti lavoratori disponibili. Naturalmente bisogna fare anche tutti dovuti distinguo sulla qualità del lavoro, la retribuzione, il luogo di lavoro, gli orari ed i tempi, la condizione pregiudiziale della conoscenza della lingua italiana e di quella tedesca. Sta di fatto comunque che il futuro economico del nostro territorio è condizionato nel bene e nel male, anche dalla presenza di persone disponibili e preparate per svolgere tutte le mansioni necessarie per la vita economica e sociale di una comunità. Non si tratta del solito lamento delle categorie economiche; è un problema serio e reale. Read More
Mai come in questi giorni, con l’Ucraina sull’orlo della guerra, si sente il bisogno di capire come stiano veramente le cose. Ognuno di noi ha le sue informazioni, le sue convinzioni, forse anche i suoi pregiudizi, ma per capire veramente servirebbe sempre sentire le…due campane. Non è facile ed è pure faticoso perché richiede l’impegno di risalire a diverse fonti di informazione, ascoltare le diverse versioni dei fatti, magari direttamente dai diversi attori del conflitto. Decisamente troppo e quindi ci si affida ai propri sentimenti, alle proprie fonti di informazione trasmesse nella nostra lingua. Così ci si fa un’idea e gli altri, dall’altra parte del conflitto, fanno altrettanto, con altre fonti di informazione, con altre lingue di comunicazione. Le posizioni degli “altri” vengono descritte dai “nostri” senza che ci sia accesso diretto alle fonti. In questo modo si creano due versioni degli stessi fatti, in lingue straniere tra di loro e con narrazioni parallele che non si incontrano mai. Read More
“Tanto, io la corrente elettrica la prendo comunque dalla presa”, era la replica del cittadino agnostico e disinteressato alle scelte poste dai diversi referendum sull’energia svoltisi negli scorsi anni in Europa. Poi col tempo, e ancora più negli ultimi giorni, tutti abbiamo compreso l’importanza di capire invece come, dove e da chi viene prodotta e distribuita l’energia che utilizziamo nella nostra vita quotidiana. Abbiamo letto e sentito che numerosi sono i soggetti attivi in questo settore in provincia di Bolzano: sono addirittura 56 e fanno capo a diversi proprietari con diverse nature giuridiche. Ci sono le società pubbliche, più largamente conosciute e fornitrici delle nostre case, ma ci sono anche i privati e non ultime le cooperative. Di tutte le 56 protagoniste del mercato dell’elettricità, del teleriscaldamento e del biogas, ben 20 sono le società in forma cooperativa partecipate dagli utenti e di proprietà degli stessi. In questo modo si è formato un panorama forte, composito, ricco di differenti culture d’impresa, differenti modi di rapportarsi con i clienti, rispettivamente utenti e soci. Read More
“Di scuola-lavoro non si può morire!”, denunciano con ragione gli studenti in molte piazze italiane dopo l’incidente nel quale ha perso la vita Lorenzo Parelli, uno studente di 18 anni impegnato in un’azienda nell’ambito del percorso scuola-lavoro. In questo, come in ogni altro incidente sul lavoro, andrà individuata l’eventuale non osservanza delle norme di sicurezza e la responsabilità dei preposti. Se necessario va anche rivista e corretta la modalità del percorso scuola-lavoro così come è stato introdotto nella legislazione scolastica italiana. Di contro, non sarebbe giusto, a parer mio, svalutare questa e tante altre esperienze di formazione tra le aule e le aziende. Se la scuola ha un ruolo centrale, il mondo del lavoro è il suo necessario complemento. L’una senza l’altro non funziona, e viceversa. Nessuno, e in primo luogo lo studente, desidera una scuola “fabbrica di disoccupati”, così come nessuna azienda o ente potrebbe sopravvivere con collaboratori privi di una adeguata formazione generale e specifica. La mancanza di rapporto tra scuola e lavoro avrebbe effetti negativi, soprattutto per chi si deve inserire nel mondo delle professioni. Read More