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Con la crisi economica si riscopre una vecchia ricetta: quella del protezionismo. Si sentono ripetere richieste di “tenere fuori” i concorrenti delle altre provincie, si alza la diffidenza per “investitori stranieri”, si criticano le misure per attirare in Alto Adige nuove iniziative imprenditoriali. Insomma, un Sudtirolo più protetto, e possibilmente anche più chiuso.
Ma é questa la risposta giusta alla crisi?
Io penso di no! La forza della nostra provincia è quella di conoscere e scambiare, di fare gli ambasciatori tra nord-sud ed est-ovest, di imparare dagli altri e “rivendere” il nostro know how in tutte le direzioni. Siamo piccoli, ma al centro dell’Europa e possediamo diverse culture e diverse lingue, quella italiana e quella tedesca. Da Palermo ad Amburgo.
Anche nel passato la nostra è stata una storia di scambi, di contaminazioni culturali, di territorio bi-fronte con due porte aperte a nord ed a sud.
Questo è il nostro punto di forza! Un Sudtirolo chiuso in sé stesso non avrebbe futuro.
Quindi, senza paura, appendiamo ovunque il nostro messaggio. Sudtirolo, APERTO/OFFEN!
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