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Con una scarpa ed uno zoccolo non si riesce a correre. Lo si sperimenta spesso in provincia di Bolzano avendo a che fare con fattori economici e sociali “tedeschi”, dovendo peró applicare una legislazione specifica “italiana”.
Un caso evidente é quello del Mercato del Lavoro cosí come emerge dalla ricerca Astat pubblicata oggi. Risulta che in Alto Adige c’é un tasso di occupazione del 76,6%, contro una media nazionale del 59,8%, con un 16,8% di differenza! Assomigliamo molto piú ad Austria (75,5%) ed a Germania (77,1%). La contraddizione è che in provincia di Bolzano si applicano integralmente leggi e contratti nazionali, calibrati su di una situazione completamente diversa dalla nostra, sia in termini di domanda-offerta di lavoro, che di relazioni sindacali e sociali. Non c’è nulla di piú sbagliato (ed ingiusto) di trattare nello stesso modo realtà cosí diverse tra di loro. Il nostro mercato del lavoro ha bisogno di regole integrative, concordate tra le parti in loco, capaci di rispondere autonomamente alle nostre problematiche. che non mancano. Non possiamo pretendere o aspettarci che lo faccia Roma. Sarebbe invece questa una nuova legittima competenza autonomistica a costo zero. Anzi, capace di sperimentare ed innovare i rapporti di lavoro a vantaggio di tutti. Altoatesini e non.
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