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Alla domanda “Preferisci servizi sociali o i soldi per fare da te?”, il 60% dei lavoratori dipendenti altoatesini risponde “I soldi”. Lo riferisce una recente e seria ricerca dell’Istituto Per i Lavoratori – IPL – di Bolzano.
Il dato è sorprendente: conta certo la crisi economica con i redditi calanti, ma l’opinione di una così massiccia maggioranza di lavoratori, fa pensare anche ad altro e cioè al desiderio di poter scegliere. Quali servizi, quando e come, ma anche avere il diritto e la possibilità di attivarsi individualmente. E di vedersi riconosciuta economicamente questa scelta di impegno individuale. È in arrivo, speriamo presto, qualcosa del genere nei servizi per il re-impiego delle persone che perdono il lavoro. In alternativa alla attuale Cassa Integrazione o alla Indennità di Mobilità, sarà offerto, alle persone che lo scelgono volontariamente, un contratto individuale di ricollocazione che prevede come condizione l’impegno alla formazione, la disponibilità a provare e sperimentare nuovi lavori, il coaching individuale. Alla rinuncia ad un ammortizzatore sociale universale, corrisponderà in cambio un pacchetto personalizzato di servizi al re-impiego, incentivato economicamente. Finalmente il “fai da te” anche al distributore di servizi pubblici per l’impiego!
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