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Sono quelli tradizionali, quelli che per acquistare un prodotto non usano internet e preferiscono rivolgersi direttamente al negozio, facendosi consigliare dal commesso. Lo ha messo in luce un convegno delle cooperative dell’arco Alpino svoltosi recentemente a Bressanone.
Le rilevazioni effettuate nella vicina Austria, un Paese relativamente conservatore, ci dicono che il 65% degli acquisti inizia con lo Smartphone e che, sotto i trent’anni, i consumatori “tradizionali” sono rimasti solo il 23%. Il cambiamento è particolarmente rapido e profondo: si comperano on-line il 32% dei libri, il 29% del materiale elettronico,il 21% del vestiario, il 18% delle scarpe. Si allunga l’elenco delle vittime illustri di questa innovazione dirompente: l’Enciclopedia (Wikipedia), l’ufficio viaggi (booking.com), Foto/film (camera digitale), Videoteca (Download), CD musicali (i-Tunes), ecc. E se si estingue il consumatore tradizionale, si estingue anche il negozio tradizionale. La resistenza passiva non paga, dicono le cooperative. Serve ripartire dal consumatore, quello nuovo e quello tradizionale, ed affrontare positivamente la sfida dell’innovazione. La storia continua.
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