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Cronaca di una fine annunciata: lo Stato Sociale del ‘900 che perde pezzi, la Natura violata che presenta il conto. Ed in mezzo i cittadini che devono sempre più arrangiarsi coi propri mezzi.
Ma è questa la strada? La spesa sanitaria a carico dei singoli è ormai oltre il 25% del totale anche in Italia, patria del Sistema Sanitario Universale garantito a tutti. Ritorna forte il discrimine tra ricchi e poveri, basta considerare le visite specialistiche ed i denti. Sul versante delle sempre più frequenti calamità “naturali”, si allarga la voragine dei danni materiali subiti dalle singole famiglie e la sempre minore propensione delle Assicurazioni private a coprire questi rischi. Non possiamo aspettarci che arrivi (o ritorni) l’aiuto economico dello Stato o di Mamma Provincia: un’illusione che sarebbe colpevole continuare a coltivare. La via per mantenere alto un sistema di sicurezza ed equità sociale può ripartire solo da noi cittadini, pena l’abbandono a se stessi dei più sfortunati (che non sono sempre necessariamente “gli altri”, ma possiamo essere anche noi!). Lo strumento che ci viene offerto è quello delle Mutue Volontarie senza scopo di lucro. Solo esse possono integrare adeguatamnte le prestazionii calanti dell’Ente Pubblico. Provare per credere!
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