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Su quei milioni di euro il Comune di Bolzano ci aveva sempre fatto conto. Si tratta dei dividendi annuali della Società Energetica (idroelettrica) della quale Bolzano è comproprietaria. Ora, però il mercato è cambiato, e i dividendi sono crollati e pare non solo temporaneamente.
C’è chi prospetta una lunga fase di “magra” per i margini economici di queste società e poco o nulla da distribuire ai soci. I più pessimisti parlano addirittura di future necessità di ricapitalizzazione da parte degli azionisti, Enti Pubblici. La gallina dell’idroelettrico non fa più le uova d’oro. Comprensibile delusione a Bolzano, ma anche a Merano e nei Comuni del Trentino, che dovranno cercare alternative per coprire i conseguenti “buchi” nelle previsioni dei bilanci comunali. La soluzione, per i Comuni azionisti, non potrà essere quella di promuovere un aumento delle tariffe elettriche a carico di famiglie ed imprese.
Anche i Comuni, quando fanno gli imprenditori, sperimentano le gioie e i dolori dei mercati, dei prezzi, della concorrenza. E si trovano a rappresentare interessi contradditori tra quelli dell’azionista della società concessionaria e quelli dei cittadini/utenti. In questo caso e in questa fase difficile per il settore idroelettrico, il conto da pagare torna comunque ai cittadini sotto forma di minori entrate di bilancio o di tariffe meno vantaggiose.
(www.albertostenico.it)
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