Questo sito utilizza cookie (tecnici), per gestire e migliorare la tua esperienza di navigazione online . Puoi modificare le tue scelte in ogni momento.
600 Euro al mese non bastano per prendere in affitto un monolocale a Bolzano, ma sono sufficienti per avere in concessione dalla Provincia una delle cinque preziose fonti di acqua minerale altoatesine. Canone “sociale”, ma mercato delle acque minerali in continua crescita sia per quantità, che per valore: l’Italia è il Paese con maggiori consumi in Europa e secondo al mondo, dopo il Messico. Una Mecca per i concessionari: ne beviamo (e paghiamo) 200 litri pro capite all’anno.
Lo “scandalo” altoatesino dei canoni per le sorgenti è Mal Comune per quasi tutta Italia. Quando che nel 2011, il 96% degli italiani si sono espressi nel referendum sulle fonti idriche per la esclusiva gestione pubblica delle stesse, nessuno ha detto loro che il vero business era quello dell’acqua minerale in bottiglia. Gli acquedotti rimangono pubblici, ma, nel sud dell’Italia, per lo più inefficienti,”spreconi” e con un enorme deficit di investimenti.
A dissetare i cittadini, c’è l’acqua minerale in bottiglia al supermercato.
(www.albertostenico.it)
Scrivi un tuo commento