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Nella prima settimana del nuovo anno 2019, alcune rappresentanze dell’economia e del lavoro altoatesine hanno annunciato loro importanti propositi.
La Federazione delle cooperative Raiffeisen ha deciso di “mettersi in proprio” per quanto riguarda il nuovo sistema di garanzie interbancarie, obbligatorio dopo le crisi finanziarie del decennio scorso. Le banche cooperative Raiffeisen, che raccolgono circa il 50% del risparmio altoatesino, non aderiranno ad un un gruppo nazionale, ma manterranno la loro autonomia, garantendosi reciprocamente tra istituti sudtirolesi. Costituiranno una sorta di cooperativa di garanzia (Haftungsverbund) secondo il modello diffuso in Austria e Germania e diverso da quello proposto in campo nazionale italiano e anche regionale a Trento. Un segnale inequivocabile di uno dei soggetti più importanti dell’economia e della finanza locali.
Sempre in questi giorni esce anche un sindacato, la Cisl/Sgb e dichiarando di volersi concentrare nel 2019 sui contratti territoriali, vista la inadeguatezza dei contratti nazionali a garantire il potere d’acquisto dei lavoratori altoatesini. Non è uno spostamento da poco vista la tradizionale struttura dei sindacati confederali: qui si parla di voler “integrare” ciò che viene firmato Roma, ma è chiaro che si arriverà, volenti o nolenti, anche a “sostituire” parte della contrattazione nazionale con quella territoriale. Altro segnale che indica una chiara direzione di marcia.
Sono solo episodi, sia pure importanti, e non possono essere generalizzati, ma ci dicono che quella dell’Autonomia non è solo una questione giuridica, ma sempre più un processo verso forme di autogoverno responsabile del territorio.
Un bene per Bolzano e anche per Roma.
(www.albertostenico.it)
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