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Visti da qui – da questa terra tra i monti – i risultati delle recenti elezioni in Israele sono significativi per tanti motivi, ma particolarmente per temi di comune interesse tra i nostri territori. E’ in corso, infatti, da oltre un decennio un intenso scambio di informazioni sulla nostra Autonomia con rappresentanti di diverse Istituzioni israeliane. Esse hanno dimostrato una crescente curiosità per la soluzione adottata dall’Italia a tutela delle sue minoranze, tedesca e ladina. Siamo considerati un esempio positivo di superamento di un conflitto etnico attraverso pratiche conciliative dei diversi interessi in campo.
Parlamentari della Knesset, giornalisti, imprenditori, rappresentanti del Terzo settore delle componenti ebraica, araba e drusa si sono fatti un’idea del nostro Statuto di Autonomia e delle pratiche di convivenza pacifica in provincia di Bolzano. Essi ci hanno fatto partecipi nel contempo dello sforzo in atto per raggiungere nel loro contesto migliori rapporti tra le diverse comunità che compongono lo Stato di Israele.
In questa luce risulta significativa la scelta della minoranza araba/israeliana (il 20% dell’intera popolazione) di presentare alle recenti elezioni una lista unitaria, che raggruppa quattro loro diversi partiti, e che ha rimotivato alla partecipazione al voto i cittadini arabi con un conseguente notevole successo. Questa lista – Joint List – , ha conquistato 13 seggi nella Knesset la quale è formata da 120 rappresentanti. Si prospettano colloqui con gli altri partiti per la formazione del nuovo Governo, il che è una novità formale molto significativa. E’ un passo, piccolo, ma molto importante nella direzione indicata nella Dichiarazione di Indipendenza di Israele del 1948 con l’appello agli Arabi a “partecipare alla costruzione dello Stato sulla base di una piena e uguale cittadinanza e con la debita rappresentanza in tutte le sue Istituzioni”.
Anche questo nuovo atteggiamento di volontà di partecipazione dei cittadini della minoranza araba nei confronti della democrazia israeliana, ha contribuito a riequilibrare il potere di Benjamin Netanyahu e della sua coalizione che non ha raggiunto come lui auspicava, la maggioranza. La politica di Netanyahu aveva fin qui peggiorato i rapporti tra i gruppi, in particolare attraverso l’emanazione della Legge Fondamentale del luglio scorso, approvata con una ristretta maggioranza, nella quale non si fa cenno alla presenza in Israele di minoranze e tanto meno ai loro diritti particolari.
Malgrado le scelte politiche del Governo uscente, la democrazia israeliana ha confermato anche in questa occasione tutta la sua vitalità, mettendo in luce l’orientamento maggioritario dei suoi cittadini e riservando alcune importanti positive sorprese.
A Nazareth, capoluogo della Galilea, regione a forte presenza araba, si festeggia perché si intravvede la possibilità di contare di più nelle decisioni del Governo Israeliano e di conseguenza di veder migliorare la convivenza tra i gruppi.
In provincia di Bolzano, in questa terra tra i monti, si deve continuare ad essere consapevoli che nel nostro Statuto di Autonomia e nello spirito della nostra popolazione ci sono tutti gli elementi necessari per una pacifica Convivenza. Chissà, forse gli incontri e le chiacchere a Bolzano sono servite.
Se così fosse, un motivo per festeggiare.
Insieme ai nostri amici israeliani.
(www.albertostenico.it)
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