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Il ritornello è sempre lo stesso e viene ripetuto nel settore privato e addirittura in quello pubblico della provincia di Bolzano: il lavoro c’è, ma non ci sono altrettanti lavoratori disponibili. Naturalmente bisogna fare anche tutti dovuti distinguo sulla qualità del lavoro, la retribuzione, il luogo di lavoro, gli orari ed i tempi, la condizione pregiudiziale della conoscenza della lingua italiana e di quella tedesca. Sta di fatto comunque che il futuro economico del nostro territorio è condizionato nel bene e nel male, anche dalla presenza di persone disponibili e preparate per svolgere tutte le mansioni necessarie per la vita economica e sociale di una comunità. Non si tratta del solito lamento delle categorie economiche; è un problema serio e reale.
C’è da dire che questa situazione non è né nuova, né occasionale per la provincia e la città di Bolzano che è sempre stata una zona di immigrazione, anche a causa della carenza di manodopera. Come curiosità storica, nella metà del 19° secolo (anno 1857)l’anagrafe del Comune di Bolzano registrava 9.355 abitanti, dei quali ben 5.287 “esterni” presenti per motivi di lavoro (“Fremde, die sich hier aus Arbeitsgründen aufhalten”). Quello della manodopera è un problema strutturale della nostra società locale ed è inevitabile che si cerchi di risolverlo anche con l’arrivo di persona da altri territori. Qui non si tratta più di una questione individuale di imprese, famiglie, Enti, che cercano collaboratrici e collaboratori, ma diventa un tema di responsabilità collettiva.
Quando si cercano e si trovano braccia (o anche menti), sappiamo che arrivano persone con tutte le loro esigenze sociali.
Per la cosiddetta “manodopera” ci vogliono abitazioni adeguate, ci vogliono contratti di lavoro adeguati.
Fin dall’antichità e perfino nei masi di montagna, chi ha avuto bisogno di collaboratori ha cercato di procurare loro un alloggio.
Da sempre, per attirare personale nella nostra provincia, si sono proposte condizioni contrattuali adatte allo scopo.
E’ tempo di una iniziativa forte e generale per rispondere al problema degli alloggi e dei trattamenti contrattuali locali.
Risposte concrete per il personale che c’è, ma anche per il personale che ancora non c’è. Se vogliamo che arrivi.
(www.albertostenico.it)
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