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Se l’edilizia altoatesina vive una fase disastrosa, in Italia va ancora peggio. Secondo il quotidiano Il Sole 24 ore, nel periodo 2005-2012 noi abbiamo perso il 57,1% delle concessioni edilizie, ma a livello nazionale il 70,5%!
Se da noi vengono rilasciate “solo” 36,9 concessioni (ogni 10.000 abitanti), in campo nazionale sono addirittura 14,3! Si scrivono numeri, ma si leggono persone, fallimenti di imprese, licenziamenti, mancanza di prospettive per i giovani ed effetti a catena sulle tante attività collegate come quelle dei professionisti, fornitori, banche, ecc. Quindi, la nostra situazione è meglio di quella italiana (come talvolta capita), ma non c’è nulla di che consolarsi. I numeri ci dicono che continuerà la feroce (e difficilmente contenibile) concorrenza da sud con ribassi dei prezzi fino al 40% e che continuerà a mancare un volano decisivo per l’economia italiana, com’è l’edilizia. Morale della favola: dalla crisi generale non si esce senza una ripresa di questo settore. Chiamiamola qualitativa, ecocompatibile, sostenibile, green..,ma facciamola ripartire, l’edilizia. Parliamo di infrastrutture di Pubblica Utilità, di messa in sicurezza del territorio, di re-naturalizzazione del nostro ambiente, ma sblocchiamo progetti e cantieri. È nell’interesse di tutti. I Costi Sociali del Non Fare li paghiamo tutti noi e non sono più sostenibili!
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