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Sono sorprendentemente molti i cittadini italiani ed europei che conoscono ed apprezzano Bolzano. E che ci vengono volentieri. Andando “in città” (come diciamo noi bolzanini..), ci meravigliamo ancora di questo flusso continuo di persone in tutte le stagioni e con tutti i climi.
Bolzano in definitiva non è una città di 100.000 abitanti, è piuttosto la città al centro di una territorio regionale di 1 milione di persone e se vogliamo anche una meta non secondaria dei 5 milioni di turisti che ogni anno popolano le valli altoatesine..Per questo motivo, la porta d’entrata della città, il quartiere della stazione autocorriere, assume quindi un’ importanza straordinaria non solo per i bolzanini, ma anche e soprattutto per tutti gli altri: visitatori, pendolari, turisti, curiosi. Una porta da tenere aperta per favorire lo sviluppo della città. Già da anni, il Comune nel suo Master Plan aveva indicato la urgente necessità di riqualificare profondamente tutta l’area: alcuni edifici degradati, stazione autocorriere inadeguata, verde pubblico trascurato, collegamenti viari “respingenti” ed ad impatto negativo sulla città. Problema grave, ma nessuna iniziativa da parte dell’economia locale: i bolzanini semplicemente la rimuovono e la evitano. Ci voleva il punto di vista di un esterno, Renè Benko, per capire che invece proprio da quest’area può partire una una nuova stagine per la città e che quindi vale la pena di investirci. E molto, circa 300 milioni di Euro. Nuove abitazioni, finalmente in centro, un nuovo albergo con centro congressi, uffici, verde riqualificato e fruibile, viabilità interrata, una possibile funivia per il Virgolo, zona verde per il tempo libero ed un nuovo Kaufhaus di stile europeo. Il tutto con la firma dell’architetto David Chipperfield. Un nuovo quartiere come meritano di trovarlo i bolzanini, ma soprattutto quelli che a Bolzano vengono da fuori portando con loro disponibilità a lavorare ed a spendere.
Il progetto Benko ha superato il primo esame di qualità urbanistica da parte del Comune, affrontato in confronto competitivo con quello di un gruppo di imprenditori concorrenti.
Una strada nuova è stata imboccata: collaborazione strutturata tra Privato e Pubblico, anche come anticipo di un metodo che potrà portare al grande intervento sull’Areale ferroviario (800 milioni di investimenti, esclusivamente privati), un progetto d’insieme e non per singoli edifici, architettura di alta qualità. Bolzano merita, ce lo ricorda uno straniero.
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