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Da quando nei giorni scorsi, l’ISTAT ha dichiarato la provincia di Bolzano, il “giardino d’infanzia d’Italia”, siamo al centro di interesse da parte dei mass media e della opinione pubblica nazionale.
In un Paese come l’Italia, con un un bassissimo tasso di natalità, c’è invece una provincia dove si fanno tanti bambini, come nei Paesi più prolifici d’Europa. Inchieste e servizi giornalistici mettono in luce in questi giorni le cause di questo caso eccezionale: un sistema sociale provinciale forte e ben finanziato, poca disoccupazione, stabilità delle istituzioni locali. Una condizione generale che favorisce la natalità il cui tasso medio sul territorio è di 11,7 nati per 1000 abitanti. Ma forse qualcosa ancora sfugge: all’interno della provincia c’è il capoluogo, Bolzano, che con il suo tasso di natalità del 9 per mille, si discosta fortemente dal resto della provincia e presenta gli stessi dati critici come in campo nazionale. Bolzano non è (statisticamente) in Alto Adige. Occorre capirne i motivi e analizzarne le cause. Una è sicuramente il mercato delle abitazioni, private e pubbliche, che taglia fuori i giovani. Quelli che dovrebbero fare i figli, appunto.
(www.albertostenico.it)
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