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Si rimane impressionati davanti ai dati drammatici sulla disoccupazione giovanile in molte regioni italiane: una generazione di ragazze e ragazzi esclusi per anni dal mercato del lavoro e dal diritto ad una vita autonoma.
E si pensa alla condizione privilegiata di una provincia come quella di Bolzano dove la disoccupazione giovanile ė un quarto di quella del sud. Un’altro “privilegio” frutto dell’Autonomia? Forse meglio parlare di investimenti fatti nel passato con l’occhio verso il futuro.
Il primo, lontano nel tempo, fu quello lungimirante del Governo austriaco che introdusse il 14 maggio 1869, l’obbligo scolastico generalizzato fino ai 14 anni, estirpando così l’analfabetismo ed incentivando la popolazione a sviluppare in modo diffuso, piccole iniziative autonome imprenditoriali. Saper leggere, scrivere e far di conto erano le precondizioni per le “Start up” di allora ed hanno contribuito a costituire l’humus per le imprese intergenerazionali di successo di oggi.
Il secondo investimento ed effetto prolungato è stato quello di puntare molto sull’apprendistato. Un quarto dei nostri giovani, concluso l’obbligo scolastico, entrano nelle aziende come apprendisti, dove lavorano e studiano per 3/5 anni acquisendo un’ottima base di formazione professionale, un reddito proporzionato alle loro capacità ed i regolari contributi sociali. Il trampolino di lancio per una successiva occupazione qualificata, anche senza pregiudizi verso i lavori manuali.
Questi sono alcuni degli ingredienti di una ricetta che ha consentito di contenere i tassi di disoccupazione giovanile al livello minimo ed ha dato vita a molte delle nostre imprese.
Non un privilegio altoatesino, ma una esperienza concreta a disposizione delle altre regioni italiane e, perchè no, anche del Governo Centrale alle prese con le nuove misure a favore dei giovani.
(www.albertostenico.it)
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