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Recenti notizie di stampa, parlano di asserite difficoltà di carattere “etnico” all’interno della Caritas altoatesina. La componente di lingua italiana e quella di lingua tedesca, avrebbero (si scrive) diverse sensibilità nella gestione comune dell’associazione. La scelta della Caritas era ed è stata coraggiosa: unificare le due diverse sezioni, italiana e tedesca, fino a poco tempo fa separate organizzativamente. Con l’augurio che si tratti solo di una piccola perturbazione seguita poi dal bel tempo stabile, conviene cogliere l’occasione per qualche riflessione e qualche bilancio sulle aspirazioni interetniche nel mondo delle associazioni altoatesine. Servono proprio due diverse associazioni, italiana e tedesca, che pure si occupano dello stessop tema? Dall’alpinismo, allo sport, alla cultura, al teatro, all’economia, si vede ancora prevalentemente la presenza attiva di associazioni organizzate su basi mono-etniche e mono-linguistiche. Questa è la situazione dopo 70 anni di compresenza in democrazia dei diversi gruppi etnico-linguistici in provincia di Bolzano. Certo i precedenti 30 anni di dittature (dal 1918 al 1945) non hanno gettato le basi positive per la convivenza delle diverse culture..
In effetti il panorama attuale delle associazioni e di altre spontanee forme di aggregazione in provincia di Bolzano è estremamente diversificato: associazioni interetniche e “bilingui”, associazioni deliberatamente monoetniche e mono linguistiche, associazioni più “cosmopolite”, e tante altre forme.
Attenzione, formalmente tutte le associazioni rispettando i principi costituzionali, devono aprirsi a persone di diverse lingue e culture, ma nella realtà prevale la libera scelta dei protagonisti di queste associazioni (democratiche) e dei loro soci.
Quindi, grande varietà nel mondo delle associazioni sotto il sole altoatesino: monoetniche, plurietniche, interetniche, a-etniche…
Conviene prenderne atto, pretendere il rispetto del diritto dei cittadini di associazione senza preclusioni, ma riconoscere che il pluralismo delle forme associative è fattore di base della nostra democrazia.
Ognuno deve poter fare liberamente le sue scelte, rispettando quele degli altri.
Se interessa, io preferisco le aggregazioni interetniche. E auguri alla Caritas.
(www.albertostenico.it)
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