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Negli ultimi anni viviamo la Bolzano dei NO. Ma nella sua storia non é sempre stato cosí, anzi: la città che noi amiamo é il risultato di grandi innovazioni e trasformazioni. Pensiamo solo all’inizio del ‘900, con il sindaco Julius Perathoner e la seconda parte del ‘900 con l’architettura razionalista. Dei veri e propri “strappi” con la tradizione. Di quella Bolzano, oggi nessuno farebbe volentieri a meno, ma nel frattempo si é perso molto coraggio e fiducia nella collaborazione coi privati. Tante belle realizzazioni di cui oggi la città va orgogliosa sono state progettate e finanziate da privati: dalle case di riposo, alle funivie, alle passeggiate, al museo civico, ecc. É necessario riscoprire questo spirito, riservando all’Ente Pubblico il compito di definire le regole, ed ai Privati quello di giocare la partita dei progetti e degli investimenti. Cosí Bolzano cambia e si sviluppa; l’alternativa non c’é se non quella di un intervento pubblico con risorse calanti e tempi di esecuzione crescenti. Il futuro della nostra città e dei suoi nuovi cittadini non puó consistere nella difesa dello Status Quo e nella diffidenza pregiudiziale nei confronti di progetti privati di grande portata. I pregiudizi e la paura del nuovo non sono buoni consiglieri.
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