Questo sito utilizza cookie (tecnici), per gestire e migliorare la tua esperienza di navigazione online . Puoi modificare le tue scelte in ogni momento.
Noi Altoatesini/Sudtirolesi siamo “speciali”. Ci difendiamo con grinta contro le leggi statali e le norme europee che non tengono conto della nostra particolarità. Vogliamo sempre e comunque essere un’eccezione alla regola. E le nostre giustificazioni non mancano; ce le forniscono la Storia e la realtà di una provincia plurietnica. Negli ultimi giorni abbiamo impugnato, come ormai di routine, la legge statale di Stabilità e abbiamo giudicato il nuovo Governo Renzi sulla base delle dichiarazioni filo-Autonomia Speciale. Insomma, “mir sein mir”, ma anche un sempre piú convinto “noi siamo noi”. Ma il solo tirarci fuori, non basta e non ci dà futuro, anzi prepara gravi sconfitte. Ce lo segnalano, ad esempio, la Corte Costituzionale con una sua sentenza sulle regole per le concessioni idroelettriche (“cari altoatesini, anche voi siete in Europa”), le infermiere straniere, vincitrici di un concorso, ma non assunte in quanto non ammesse alla dichiarazione di appartenenza etnica, la gestione dei rifugi di montagna per troppi anni questione “politica” riservata, anziché trasparente confronto di proposte.
Insomma, volendo sottrarci a regole generali, finiamo nel vicolo cieco. Se invece sapremo acquisire il senso della dimensione europea e nazionale, aggiungendoci del nostro, allora costruiremo una provIncia europea di avanguardia. Per addizione e non per sottrazione.
Scrivi un tuo commento